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Cosa visitare a Montecastrilli | Sito ufficiale del comune di Montecastrilli | Agriturismo Montecastrilli |

Situato sul monte mediano della terna che ha ispirato il suo stesso stemma araldico, per chi giunge dalla Via Amerina e da quelle provenienti dal versante occidentale, Montecastrilli appare, dall'alto dei suoi 392 metri sul livello del mare, come un’autentica roccaforte. E tale è stato, fin dalla sua fondazione, in tempi assai remoti, anche se l’attuale struttura urbanistica risale al IX secolo. Pianeggiante, invece, l'accesso da Viale G. Verdi, lungo più di un chilometro, per chi proviene dalla Via Tuderte e dall'antica strada delle Sette Valli, che unisce Quadrelli e Casteltodino a Collesecco: tre delle cinque frazioni che, insieme a Castel dell'Aquila e Farnetta formano l'ordito territoriale vasto più di 61 Kmq. Posto al centro di un’area ecologicamente intatta e paesaggisticamente suggestiva e caratterizzata da un paesaggio agrario cosparso di case coloniche e grandi appezzamenti di terreno coltivati, il luogo è noto per la salubrità del clima. Granaio della provincia, il Comune di Montecastrilli la cui storia, a partire dall'anno mille, si identifica con quella delle antiche Terre Arnolfe e del contado di Todi, e, dal rinascimento in poi, con la storia d'Italia - vanta una produzione di olio e di vini di ottima qualità ed una tradizione gastronomica di prim'ordine anche per la diffusa usanza di confezionare, guarnire e profumare con funghi e tartufi di cui c’è abbondanza, diversi piatti tipici della tradizione culinaria locale. Molto apprezzati, anche oltre i confini regionali e nazionali, i prodotti locali dell'artigianato e quelli delle piccole e medie industrie manifatturiere, in gran parte concentrate nei tre insediamenti produttivi dello scalo ferroviario (Ferrovia Centrale Umbra), del Vocabolo Palombaro e della frazione di Castel dell'Aquila. Fra i prodotti di maggior pregio figurano: abbigliamento e confezioni anche in pelle, ferro battuto e carpenteria, mobili per abitazione e ufficio.
Montecastrilli vanta oggi anche una tradizione fieristica che si sviluppa intorno ad una importante manifestazione che si è affermata nel tempo: Agricollina la mostra mercato delle macchine agricole collinari e degli animali da cortile.
Risale al 1956 la prima edizione della Festa del Trattore: una autentica kermesse, ideata e voluta da Mons. Antonio SERAFINI, canonico della Chiesa Parrocchiale di San Nicolò a Montecastrilli capoluogo.
La manifestazione crebbe rapidamente, richiamando un numero sempre maggiore di espositori e visitatori. Dapprima limitatamente ai prodotti dell'agricoltura e dell'artigianato, la Festa registrò una espansione costante in termini commerciali e di sagra popolare, senza per altro venire meno al suo principio ispiratore: riaffermare la sacralità del lavoro.
Nel giro di dieci anni, quella che era nata come una sorta di "festa del ringraziamento"assunse dimensioni tali da suggerire la costituzione, nell'anno 1966, di una nuova Associazione che prese la denominazione di Mostra Mercato delle Macchine Agricole e degli Animali da Cortile, e ne assicurò la gestione, con la partecipazione dell'Amministrazione Comunale e di altri enti ed associazioni operanti nell'ambito provinciale e regionale. Le sue edizioni contano ormai 60.000 presenze, tra espositori, compratori e visitatori. Per adeguarsi alla nuova situazione, anche il Comitato della Festa del Trattore, si trasformò in associazione, con proprio statuto e propri organismi di gestione (dicembre 1986). L'interesse commerciale ha prevalso sul carattere popolare e religioso della Festa del Trattore, che ha limitato il proprio spazio di azione al Centro Storico di Montecastrilli, impegnandosi nel recupero delle antiche tradizioni paesane e conservando la stupenda processione notturna in onore dell'Immacolata Concezione, aperta a decine e decine di trattori i cui fari ne illuminano il percorso, lungo due chilometri, fino all'area espositiva dove viene celebrata una solenne messa al campo.
La Chiesa parrocchiale di San Nicolò, un Tempio di pregevole fattura, articolato in sei cappelle votive, di cui tre in stile barocco. Vi si conservano un Crocifisso Ligneo dello XV secolo, un’icona della Madonna Refugium Peccatorum dello XVI secolo, una tela di Bartolomeo Poliziano (1629), raffigurante S. Antonio e S. Lucia, una Madonna dei Rosario eseguita nel 1606 dal pittore Archiatra Ricci da Urbino. Il campanile e la facciata sono stati completamente rifatti nel 1964. La Chiesa di Santa Chiara, annessa al monastero delle Clarisse, fondato da Cinto Accursi nel 1649. Desta l’ammirazione dei visitatori una grande tela di scuola settecentesca, raffigurante l'Assunta, racchiusa in una stupenda cornice in pastiglia romana. Nel coretto trovasi la tomba di Suor Maria Lanceata Morelli, morta in concetto di santità il 26 agosto 1762. I due archi di Porta Amerina, detti del "belvedere", testimoniano le vestigia dell'antico Castrum. Tra le chiese rurali, degne di nota: San Martino de Coccomellis (all'interno del cimitero), fatto edificare dai conti Arnolfi intorno all’anno mille, e San Lorenzo in Nifili, di stile romanico.





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